Non è un buon momento per l’ex segretario dem, dopo aver perso la poltrona di capo del Pd anche la Francia gli volta le spalle: no alla richiesta di reintegro
Enrico Letta, ormai ufficialmente da poco più di un mese, non è più il segretario del Pd. Il suo posto dopo le primarie è stato preso da Elly Schlein, che ha sconfitto Stefano Bonaccini. Questa vittoria a sorpresa ha sconvolto tutti gli equilibri all’interno dei dem e messo in disparte, tra gli altri, anche l’ex segretario. Dopo la delusione del 2015, con il “stai sereno” di Renzi che gli costò il posto a Palazzo Chigi, è arrivata anche la batosta elettorale alle politiche dello scorso settembre e il nuovo passo indietro, questa volta dalla poltrona di leader del Pd. E come successe nel 2015, Enrico Letta ha tentato con il piano B, quello di insegnante presso la Sciences Po di Parigi, vale a dire nello stesso Ateneo che gli aveva dato asilo dopo la delusione politica dovuta all’avvicendamento con Renzi.
Ma questa volta – riporta Dagospia – le cose non sarebbero andate come la volta precedente. La celebre università francese avrebbe rifiutato la richiesta di reintegro dell’ex premier. Sciences-Po (L’Institut d’Etudes politiques de Paris) insieme all’Ena e all’Ecole Polytechnique è una delle grandi scuole dove si forma la classe dirigente francese, ma non soltanto, perché ormai gli studenti per il 40 per cento sono stranieri. Letta a Parigi teneva un corso su Europa e populismi.
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Il PD ha in 20’anni pensato solo all’immigrazione apposta per distruggere la carriera dei figli degli italiani borghesi quando invece la sinistra italica vive nei stipendi d’oro posti di lavoro ultra comodi nello statale, fate schifo, va a lavare i cessi della stazione dei treni di parigi insieme al tuo amico socialista attalì.